Antropometria e stato nutrizionale

L’organizzazione Mondiale della Sanità definisce l’antropometria come: “… il metodo più applicabile, economico e non invasivo per determinare le dimensioni, le proporzioni e la composizione del corpo umano. Inoltre, poiché le dimensioni corporee ad ogni età riflettono lo stato generale di salute e di benessere degli individui e delle popolazioni, l’antropometria può essere impiegata per stimare la funzionalità, lo stato di salute e la sopravvivenza”.

È una pratica priva di invasività, ed è una tecnica di riferimento per valutare lo stato nutrizionale sia in pratica clinica che nelle ricerche epidemiologiche.

PESO E STATURA

Il peso non può essere considerato una misurazione precisa, perché è la sommatoria di tutti i compartimenti in cui il corpo può essere “spacchettato”: Acqua Totale (TBW total body water), Massa Grassa (FM fat mass), proteine (PM protein mass), minerali (MM mineral mass), glicogeno (Gn), perciò una variazione del valore del peso potrebbe indicare una qualsiasi variazione di queste componenti.

La statura (BH body height), viene utilizzata insieme al peso per valutare le dimensioni corporee. La combinazione di peso e statura consente una valutazione immediata della malnutrizione per difetto o per eccesso. L’indice ponderale che utilizziamo è il BMI (body mass index), indice di massa corporea.

Questo indice è da considerarsi come un primo indicatore, legato ai fattori di rischio nell’insorgenza di patologie legate alla malnutrizione, ma non può essere preso come indicatore della composizione corporea.  Negli sportivi infatti, il BMI non viene preso in considerazione perché non discrimina nel peso totale la massa muscolare.

PLICHE E CIRCONFERENZE

Le pliche consentono di valutare il grasso sottocutaneo che nell’adulto sano rappresenta circa il 70-80% di quello totale.

Tramite la misurazione delle pliche in determinati punti di repere, possiamo calcolare la quantità e la disposizione del grasso sottocutaneo.

Fra tutte le pliche due in particolare hanno importanza clinica: la plica sottoscapolare e la plica tricipitale. La plica sottoscapolare, misurata nella regione posteriore del tronco, è quella associata ai rischi di ipertensione; la plica tricipitale invece è un indicatore più preciso del BMI in caso di malnutrizione per difetto.

Le circonferenze, utilizzate per la misurazione della distribuzione del tessuto adiposo sottocutaneo e per il calcolo delle aree muscolo-adipose degli arti, sono indicatori del rischio di patologie.

Le circonferenze vengono utilizzate in base al soggetto e all’obbiettivo da raggiungere, le principali sono:

La circonferenza della vita insieme a quella dei fianchi rappresenta un ottimo indicatore per i fattori di rischio cardiovascolari.

Per i punti di repere per la circonferenza della vita non vi è un totale consenso, infatti diverse organizzazioni ne indicano punti differenti:

– Punto più stretto tra l’ombelico e il costato (Anthropometric Standardization Consensus Group)

-Punto medio rilevato tra il punto inferiore della regione laterale costale ed il bordo superiore della cresta iliaca (World Health Organization)

-Bordo superiore della cresta iliaca (United States National Institute)

-Margine inferiore della regione laterale costale

-Ombelico

I valori di riferimento per evitare rischi per la salute sono:

DONNE < 88 cm rischio elevato (< 80 cm rischio aumentato)

UOMINI < 102 cm rischio elevato (< 94 cm rischio aumentato)

La circonferenza dei fianchi è un indicatore di muscolatura, adipe e struttura ossea nella regione dei fianchi. I valori di queste due circonferenze vengono messi a rapporto VITA/FIANCHI (WHR), indicando così il rischio metabolico associato al sovrappeso. WHR > 1.0 nell’uomo e WHR > 0.85 nella donna indicano possibili complicanze.